Celiachia: i sintomi nei bambini

Una guida per riconoscere la Celiachia a partire dai sintomi più comuni che si manifestano nei bambini fin dai primissimi mesi di vita.

La Celiachia è, come si legge sul sito ufficiale dell’Aic (Associazione Italiana Celiachia), un’«infiammazione cronica dell’intestino tenue scatenata dall’ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti». Possiamo quindi più semplicemente definirla un’intolleranza alimentare al glutine, cioè a quella frazione proteica che si trova in alcuni cereali, come ad esempio nel frumento, nell’orzo e nella segale.

Va da sé che questa intolleranza genera sintomi diversi, e poco gradevoli, dopo l’assunzione di alcuni tipi di pane, pasta e di tutti quegli alimenti che contengono farina di cereali non gluten free.

Ma veniamo al dunque e cerchiamo di capire come si manifesta la Celiachia, soprattutto nei bambini molto piccoli.

I sintomi della Celiachia nei bambini

La diagnosi precoce è molto importante per evitare che le conseguenze dell’intolleranza peggiorino, anche se riconoscerne i sintomi non è assolutamente semplice, soprattutto nei bambini molto piccoli.

La Celiachia può manifestarsi con: 
• diarrea
• perdita di peso
• dolore intestinale
• altre malattie autoimmuni

Il contatto con gli alimenti che contengono glutine non risulta in alcun modo dannoso; tuttavia, in alcuni casi meno frequenti, la Celiachia può manifestarsi anche sotto forma di Dermatite Erpetiforme, sempre dopo l’ingestione, provocando piccole lesioni cutanee diffuse o localizzate sul corpo.

Quali test eseguire

Sintomi simili a quelli della Celiachia possono essere causati anche da altri tipi di intolleranze alimentari, come, per esempio, l’intolleranza al grano duro. Di conseguenza, prima di escludere a priori il glutine dalla dieta di un bambino, è davvero importantissimo eseguire test di laboratorio specifici su prescrizione del pediatra.

Eliminare il glutine quando non necessario può creare delle difficoltà al fisico o, addirittura, a lungo andare può causare la reale comparsa della patologia.

Quando introdurre il glutine nell’alimentazione del bambino

Le teorie su quando sia meglio introdurre il glutine nell’alimentazione dei bambini sono diverse. C’è chi da una parte sostiene sia meglio proporlo dopo i 6 mesi di vita, più che altro per evitare complicazioni nei bambini effettivamente intolleranti; dall’altra parte c’è chi invece sostiene l’introduzione precoce del glutine (anche a 5 mesi) per diagnosticare più velocemente la patologia e, di conseguenza, per prendere provvedimenti prima che il fisico ne risenta troppo.

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Come avvertire l’asilo nido

In caso di Celiachia diagnosticata, è importante comunicare subito a chi viene in contatto con il piccolo la sua patologia e le conseguenze che ne derivano. In primis, bisogna naturalmente avvertire i luoghi in cui si troverà a mangiare, come ad esempio l’asilo nido.

In alcune strutture, però, non si tiene in considerazione che un alimento può essere contaminato con il glutine anche solo mescolandolo con lo stesso cucchiaio con cui si mescola un altro cibo non gluten free. Il consiglio è dunque quello di assicurarsi che chi preparerà il pasto di un bambino celiaco usi non solo pentole diverse, ma anche strumenti differenti e che li sterilizzi adeguatamente una volta finito. Per alcuni soggetti particolarmente sensibili è addirittura necessario pulire o sterilizzare il forno dopo averci scaldato degli alimenti contenenti glutine.

Come integrare la mancanza del glutine nell’alimentazione

La Celiachia è un’intolleranza che non può ancora essere curata con dei medicinali, di conseguenza l’unica terapia possibile è l’eliminazione del glutine dalla dieta. Ma che cosa comporta questa mancanza e come si può colmare usando gli altri alimenti?

La mancanza del glutine non è particolarmente dannosa per il fisico, soprattutto quando richiesta dal fisico stesso; è però risaputo che gli alimenti senza glutine sono spesso più ricchi di grassi e di zuccheri (questo per rendere più morbidi e gustosi gli impasti). Caratteristica che rischia di comportare un’alimentazione sbilanciata. È fondamentale dunque controllare il dosaggio di questi macro-nutrienti duranti i pasti, soprattutto in caso di obesità o di diabete.

Come variante al frumento, all’orzo e alle segale, i bambini e gli adulti con Celiachia possono assumere riso, mais, amaranto, manioca, miglio e quinoa.

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