Come funziona il metodo educativo danese

Il metodo educativo danese migliora la qualità della vita dei bambini e cambia il loro approccio alla scuola.

Il metodo educativo danese è uno dei metodi più chiacchierati e invidiati da quando, cioè negli ultimi quarant’anni, la Danimarca si è classificata ai primi posti tra i Paesi più felici al mondo. Il motivo di tanto benessere sembra avere radici profonde che vanno ben al di là dello stato sociale, della realizzazione professionale o della tranquillità economica. L’educazione alla felicità, in Danimarca, inizia fin dai primi mesi di vita di un bambino.

La filosofia di questo Paese punta a sviluppare l’empatia individuale, incoraggiando i rapporti interpersonali, il gioco libero e l’onestà dei genitori nei confronti dei quesiti dei bambini. Le lodi eccessive, invece, passano in secondo piano perché a essere premiati sono sempre gli sforzi e non i risultati. I più piccoli crescono quindi con senso pratico e con capacità di pianificare in modo realistico i loro obiettivi, ma anche di valutare con lucidità i loro risultati a partire dalle loro effettive potenzialità.

Compiti per casa? No, grazie
La scuola è il luogo in cui si rispecchia perfettamente la società. In Danimarca, il benessere delle famiglie inizia proprio a scuola. Anche se non ci sono differenze particolarmente sostanziali con la didattica italiana, il metodo di studio danese parte da un punto di vista che stravolge completamente l’approccio dei bambini con l’apprendimento.

Fino a un certo grado di maturità, al di fuori della scuola i bambini danesi devono essere lasciati liberi di scoprire la vita, di giocare, di conoscere, di sperimentare. Quindi niente compiti a casa, niente pomeriggi costretti sui libri, niente incombenze.

Come Funziona il Metodo Educativo Danese

 

Il lavoro di squadra per sviluppare l’empatia
Mentre in Italia, ma non solo, i piani educativi prevedono per la maggior parte dei casi lavori individuali e votazioni singole, in Danimarca il lavoro di gruppo prevale su tutto il resto con una percentuale che va a coprire il 55% delle attività didattiche.

Il lavoro di squadra, secondo i danesi, oltre ad alleggerire il carico a ogni persona permette anche di sviluppare l’empatia, la capacità di raggiungere accordi con gli altri, la sensibilità di gioire insieme dei risultati raggiunti.

Il metodo educativo danese, in Italia
La domanda a questo punto nasce spontanea: perché la scuola italiana non ha ancora usato il metodo educativo danese? In realtà, anche nel nostro Paese, nel loro piccolo sono molti i docenti che comprendono e mettono in pratica questi principi ogni giorno. Lo conferma una lista di compiti per le vacanze comparsa sui social network l’estate scorsa. Questa lista prevedeva, tra il resto, una capriola al giorno, provare un nuovo gusto del gelato, scrivere una lettera all’amico del cuore, correre su un prato verde e, dulcis in fundo, annoiarsi di tanto in tanto.