Giocare in sicurezza, al coperto, mentre fuori piove

Giochi, attività e proposte educative da sviluppare con i bambini all’interno della struttura, quando fuori piove.

L’autunno porta la pioggia, tanta, e di conseguenza non è sempre possibile portare i bambini all’esterno dell’asilo per farli divertire all’aria aperta.

Bisogna quindi fare di necessità virtù e coinvolgere i bimbi in giochi e attività interessanti e divertenti da svolgere al coperto durante l’accoglienza o nel pomeriggio. Perché forse più triste della pioggia c’è solo… un bambino che si annoia.

Percorsi sensoriali: a contatto diretto con la realtà
Costruire percorsi sensoriali interessanti e soprattutto vari e mutevoli, che stimolino costantemente i piccoli ospiti, a seconda della loro età, senza costringerli ad attività noiose e troppo ripetitive permette di far dimenticare loro il tempo che fa, senza… perdere tempo.

Parlare di percorsi sensoriali significa parlare soprattutto di tatto, secondo l’insegnamento del grande Bruno Munari. Toccare la carta, la sabbia, la farina, impastare: sono tutte attività che permettono al bambino di prendere contatto e consapevolezza con la realtà e di sviluppare un’attenzione concentrata e precisa nei confronti delle cose che lo circondano e che usa tutti i giorni.

La conoscenza del mondo, per un bambino, è infatti secondo Munari plurisensoriale e tra tutti i sensi il tatto è senz’altro quello più usato.

E allora via libera ai materiali naturali, come conchiglie, sassi, pigne, legnetti. Oppure oggetti artificiali, di qualsiasi tipo (non forbici o cortelli, per esempio).

Ma, per giocare in tutta sicurezza al coperto, mentre fuori piove, vanno benissimo anche i classici giochi di sempre: anche quelli manipolativi, come il pongo, che permette ai bambini di realizzare forme e piccoli oggetti – come piattini, vassoi o altro – che poi faranno vedere con orgoglio a mamma e papà.

Dai giochi semplici adatti ai bimbi più piccoli, a quelli pensati per i più grandicelli, il catalogo delle possibili attività è pressoché infinito e non c’è che l’imbarazzo della scelta.