La Legge sulla videosorveglianza delle strutture per l’infanzia

In arrivo, con il prossimo anno, una nuova Legge per le strutture dell’infanzia e per le case di accoglienza che ospitano anziani. Ecco un’anticipazione del Ddl che propone le videotelecamere negli spazi comuni.

Con il nuovo imminente anno, è in arrivo anche una nuova Legge per la strutture dell’infanzia. Proposta dalla Camera dei Deputati e in attesa della votazione del Senato, introduce una vera e propria rivoluzione: per garantire il rispetto dei diritti fondamentali dei bambini, la loro sicurezza e la qualità delle strutture che li ospitano, una serie di telecamere dovrebbero essere installate in tutti gli spazi comuni degli edifici.

La stessa Legge sulla videosorveglianza è stata approvata, sempre dalla Camera dei Deputati, anche per tutte le strutture di accoglienza destinate agli anziani.

Viene subito da chiedersi, a questo punto, quali saranno le ripercussioni sulla privacy dei bambini e del personale quando e se questa nuova Legge sarà approvata anche dal Senato. I Relatori della Legge coinvolti nella stesura della proposta anticipano a tal proposito diverse norme a tutela dell’intimità e della libertà individuale.

Secondo quanto previsto, ad esempio, l’installazione delle telecamere dovrà comunque essere approvata dai Sindacati e le riprese potranno essere visualizzate esclusivamente dal Pubblico Ministero e dalla Magistratura, qualora ne facesse richiesta per necessità. Dopo 60 giorni dall’approvazione della Legge, inoltre, il Garante della Privacy dovrà comunicare gli adempimenti e le prescrizioni necessari per rendere adeguata la novità.

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Una proposta di Legge, questa, che tenta di limitare e di individuare il prima possibile eventuali abusi o comportamenti non adatti alle scuole dell’infanzia e alle case di accoglienza. In parte, dunque, introduce possibili miglioramenti dei servizi aiutando i genitori a fare sonni tranquilli. In parte, tuttavia, c’è chi continua a sostenere che una sorveglianza così blindata invada decisamente troppo la sfera privata di bambini e insegnanti, limitando la spontaneità di chi non ha nulla da nascondere e togliendo fiducia anche a chi lavora con professionalità.

L’ultima novità, ma non per questo meno importante, che accompagna la Legge sulla videosorveglianza riguarda molto più direttamente la preparazione di insegnanti, operatori socio-sanitari, assistenti, educatori e infermieri. Tutto il personale che lavora con bambini d’età inferiore o pari a 6 anni, anziani e persone con disabilità dovrà dimostrare la propria idoneità lavorativa attraverso periodici test psico-attitudinali.

Ricordiamo ad ogni modo che la Legge sulla videosorveglianza delle strutture per l’infanzia e delle case di accoglienza per gli anziani è stata per ora approvata dalla Camera dei Deputati, ma per essere realmente applicata dovrà prima ottenere l’approvazione del Senato.